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sabato 28 dicembre 2013

W gli scout!

Lezioni di vita. Semola insegna a mamma. 1 a 0.
Sulla spiaggia sotto un tiepido sole di fine dicembre gioca un gruppetto di scout che mi fa ripiombare in un attimo indietro nel tempo a quando anche io vestivo fazzolettone e pantaloncini corti.
Andare dagli scout mi piaceva. E non mi piaceva...per alcuni versi e per altri versi; ad ogni modo opto per gli aspetti positivi e decido di provare a fare di Semola un piccolo adepto.
Io - vedi, quelli sono gli scout! Sai anche la mamma ci andava dagli scout, quando era piccola.
Semola - Ah. E cosa fanno gli scout, mamma?
(evvai! Proprio la domanda che aspettavo!)
Io - uhhhh un sacco di cose divertenti. Si gioca...
Semola - e poi?
Io - si fanno le uscite, le gite in montagna, si cammina con lo zaino, si piantano le tende...
Semola - ah e poi?
Io - (non basta?) si fanno delle attività interessanti, come imparare ad accendere un fuoco, fare i nodi...
Semola - sì e poi?
Io - (uffa!) Si canta, si impara a suonare la chitarra, si recita...
Semola - Sì, ma...si deve seguire tipo un capo?
Io (?!?!?!?!??!??!?!??!?!???!?!??!!!!!!?!?!?) - ...mmmm sì. Si deve seguire tipo un capo.
Semola - Non mi piace seguire tipo un capo.

Ok capito. Chiudo il discorso scout. Per sempre.

L'anno che verrà

"Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po'
e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.
Da quando sei partito c'è una grossa novità,
l'anno vecchio è finito ormai
ma qualcosa ancora qui non va."
L'anno che verrà - Lucio Dalla

domenica 22 dicembre 2013

Questo si che e' un complimento!

Nicolo' mi osserva mentre faccio alcuni esercizi per la schiena.

"Mamma, vuoi dimaghire pecche' ciai il panciooooone"?

Osservo il mio pancione (non si tratta di gravidanza ma proprio di pannicolo adiposo!) e rispondo: "...mmm in effetti..."

Nicolo' si mette a fare gli esercizi con me, un po' copia un po' inventa una ginnastica tutta saltellante, da stella danzante appunto.

Dopo un po' mi guarda con quella sua espressione da piccolo grande che la sa lunga:

"Mamma dai schezzavo. Tu...tu...tu...sei piu' mag(r)a di una signolina!"

Mi illumino di un sorriso beota. :)

Questo si' che e' un complimento per una signolina di quasi quarant'anni che ha perso la linea, ma ha guadagnato due puntini luminosi nella sua vita!

martedì 17 dicembre 2013

Pensieri natalizi

Il giusto dono
Per la mamma
Super brillante molto abbagliante


Per il papa'
Massaggi per schiena con fisioterapista gnocca
Per Nicolo'
Valanga di giocattoli
Per Giacomo
Senza parole!:)
p.s. Povero Giacomo!Altro che tetta extralarge per Natale! In questi giorni abbiamo iniziato il traning per toglierla! D'altra parte dopo quasi due anni (contando solo Giacomo!) di onorato servizio sarebbe quasi ora...almeno per me!.
In bocca al lupo piccolo, per questo enorme passo... 


domenica 15 dicembre 2013

giovedì 12 dicembre 2013

Cosa metterei nella baby-box di mio figlio

Da qualche giorno gira su Internet la notizia della baby-box finlandese...che in realta' non e' proprio una novita', ma una pratica di "benvenuto" ai nuovi nati, consolidata da anni in questo paese scandinavo.
Mi e' tanto piaciuto pero' il gioco proposto in questo post da Enrica Tesio del Blog http://tiasmo.wordpress.com/ e anche io ho voluto stilare la lista di cio' che metterei nella baby-box di mio (ho leggeremente variato il temafiglio.

Quando fashion and education si coniugano in una collana!

Una collana di mamma puo' diventare un'esperienza visiva, tattile e sonora durante l'allattamento?
Presto postero' il tutorial per costruire una collana per la mamma meravigliosamente trendy che puo' diventare un giochino per il pupo durante la poppata.
La scoperta dell'acqua calda (chi non ha sperimentato il gioco del proprio bimbo con un bottone della camicia o con un ciondolo durante l'allattamento?) che diventa un oggetto pensato e costruito per aumentare la curiosita', l'esplorazione e il divertimento del cucciolo, in un momento cosi' sensibile come e' quello della poppata.
A presto!

lunedì 9 dicembre 2013

La donna che sussurrava ai suoi figli

Mi e' capitata una cosa buffa.
Qualche giorno fa mi e' andata via completamente la voce. Complici i microbetti che Nico conduce allegramente dall'asilo a casa nostra e che inevitabilmente in sequenza ci contagiano tutti, lasciando fuori sempre, non si sa perche' (ma faremo degli studi), solo il papa'!
Dopo aver messo a KO prima Nico poi Giaco, e' stato quindi il mio turno.
Primo effetto: raucedine quasi completa!

venerdì 6 dicembre 2013

Messaggio del venerdì - 6 Dicembre 2013

Captato nel caos della vita quotidiana  familiare

Nicolò: (parlando di gelato) Qual è il gutto più guttoso?
 
Papà: Il gusto più gustoso è quello che ti piace!

Vero! Mi è piaciuta, una versione inedita del più conosciuto e classico non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace.
Anche quando, come nel caso di Nicolò, il gusto di gelato ideale sarebbe gorgonzola e salame!

 
 
 

Una brava mamma

Attenzione spoiler!
C'è un bellissimo film d'animazione per bambini: La gabbianella e il gatto, tratto dall'omonimo romanzo di Luis Sepùlveda, realizzato tra l'altro a Torino (orgoglio e fierezza!).
E' dolce e denso di messaggi positivi ed è ben fatto, i miei bimbi l'hanno visto e hanno gradito.
Ma c'è di più.
Nel film c'è un ottimo modello di mamma da cui prendere spunto: è un gatto. Ed è maschio!

martedì 3 dicembre 2013

Piccole donne crescono. Ma come?

Oggi mi sono recata per alcuni acquisti in uno di quei grandi magazzini dell'abbigliamento dove c'è tanta scelta a prezzi molto accessibili.
A dir la verità in questi casi mi sorge sempre il sospetto che ad una politica di prezzi contenuti non corrisponda una condotta corretta di pieno rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori, ma sulla multinazionale in questione non avevo nessuna informazione a suffragio di questa ipotesi, perciò ho proceduto nell'intento.
(Per un approfondimento critico su ciò che accade davvero nei luoghi di produzione dei nostri vestiti - di marca e sottomarca! - rimando al sito http://www.abitipuliti.org/index.php e alla guida I VESTITI NUOVI DEL CONSUMATORE" di Deborah Lucchetti).

venerdì 29 novembre 2013

lunedì 25 novembre 2013

25 Novembre

Avvicinandosi la data della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, nella piazza principale della città dove vivo hanno posizionato un'installazione per sensibilizzare l'opinione pubblica su questo tema. Si tratta de le voci nel silenzio, una folla di sagome femminili bianche e viola che raccontano delle storie, quasi sempre finite male quando prevale la solitudine, di violenze e umiliazioni ad opera di aguzzini dal volto familiare.

mercoledì 20 novembre 2013

Outfit n.1 - La gonna con le borchie

Oggi torno indietro nel tempo per fare un gioco che mi piaceva molto da piccola:"gira la moda"! Che a guardar bene sarebbe stato proprio il "gioco" a cui avrei voluto giocare, trasformandolo in lavoro, per tutta la vita! Evidentemente mi sono un po' persa per strada...ma questa e' un'altra storia, qui in questo angolo personale e globale posso essere cio' che voglio  ed oggi saro' una stilista!

La mia fashion-proposta e' la gonna di jeans con le borchie.
E ho pure il bozzetto. Tie'.

Una carriera stroncata

Da ieri sera ho iniziato a leggere il Piccolo Principe di De Saint-Exupéry ai bambini (versione originale).
Rappresentazione del Piccolo Principe dal libro omonimo
E' un libro, secondo me, che si adatta bene a tutte le eta', ci sono i disegni e poi e' la storia di un bimbo e delle sue avventure; certo non e' semplicissimo da seguire, ma e' la mia ultima invenzione per accompagnarli nel sonno e funziona!
Abbiamo gia' letto Il libro della Giungla e Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie, tutte versioni originali. Certo ci sono anche i paroloni incomprensibili, ma intanto "qualcosa passa" e poi i pargoli sembrano gradire questa lenta immersione nel sonno accompagnata dal suono della mia voce che scorre su parole, parole e parole.

martedì 19 novembre 2013

...ancora un mantra!

In effetti c'e' un'altra massima (vedi il mio mantra) che mi sta molto a cuore:

CHI SI FA PECORA IL LUPO LA MANGIA!
 
 
Si commenta da se'!
Tanto piu' che e' di mia suocera...quante ne sanno le suocere, eh?!
La mia poi di queste massime ne sa tantissime e le snocciola di continuo e sempre nuove, in italiano, ma anche in genovese (o inglese, come dice Nicolo', quando la sente parlare in dialetto!).
Io tutte le volte mi stupisco...e' una fucina inesauribile di proverbi, modi di dire...piccole, grandi verita'!
Di questa ne faccio particolare tesoro:
troppo utile tenerla a mente in numerose e svariate occasioni!:)
 
Lupo o pecora? Questo e' il problema!
 
 


Il mio mantra

Ho preso spunto per questo post da una newsletter che ricevo settimanalmente da un'ostetrica che ho avuto il privilegio di conoscere durante un incontro di lavoro in un...hammam, per coppie di neo mamme coi loro piccoli freschi, freschi.

venerdì 15 novembre 2013

Messaggio del venerdì

Voglio dare il via ad un rituale. Il rituale del venerdì, un messaggio, un'immagine, una parola che funga da chiosa settimanale...
Tanto essendo un blog caotico posso prendermi il lusso di iniziarlo oggi e di...concluderlo la prossima settimana!:)

Il messaggio di questa settimana è

Semola che innaffia un fiore, a sinistra lumachina a destra il basilico - Semola (3 anni e 9 mesi)
Coltiva la tua rosa!


"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale e' invisibile agli occhi". "L'essenziale è invisibile agli occhi", ripete' il piccolo principe, per ricordarselo. 
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa cosi' importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa..." sussurro' il piccolo principe per ricordarselo.
"Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa..."
"Io sono responsabile della mia rosa..." ripete' il piccolo principe per ricordarselo.

Da Il Piccolo Principe - Antoine de Saint-Exupéry

martedì 12 novembre 2013

Il nostro letto con le rane e' un letto Montessoriano


Eccolo qua il nostro bi-letto fai da te!

Le mille e una notte

C'è chi dice "Fate la nanna!" e chi risponde "Facciamo la nanna".
In mezzo si collocano quelli che la nanna la fanno solo se "strana"!
Tra queste famiglie fortunate c'e' la nostra!

Quando si dice "dormire come un bambino" s'intende un sonno profondo, sereno, felice.
Già, ma quando invece nella realtà il bambino e' refrattario, difficile e supersensibile?
Ho sempre pensato (anche grazie alle mie letture in gravidanza) che allattamento, uso della fascia e co-sleeping, avrebbero assicurato ai miei figli e quindi a me sonni notturni sereni e soprattutto continuativi.

venerdì 8 novembre 2013

Certe notti...

"Certe notti"...neanche il buon vecchio un po' ripetitivo (secondo me!) Ligabue se le potrebbe immaginare!
Dopo che finalmente i vicini hanno smesso di ascoltare la Pausini ad un volume da concerto allo stadio, verso mezzanotte nella cameretta dei bimbi sono iniziate le riprese di un nuovo film horror, con Nico nel ruolo dell'infante posseduto che spara conati di vomito dalla gittata portentosa per tutta la stanza!
E cosa avevo avuto la bella idea di fare io qualche ora prima che si scatenasse il sequel dell'esorcista?
Cambiare le lenzuola, ovvio.
Secondo me esiste una maledizione delle lenzuola pulite, non appena le metti gli si scatena addosso qualche cataclisma!
Vabbe' poco male...a parte alcuni momenti di panico e terrore notturni, stamattina era gia' tutto passato.
Nick sta bene, Jack sta bene e anche la stanzetta con un po' di spazzolone e buona volonta' ha ripreso l'aspetto e la fragranza di sempre (perche' se la "cacchina" e' santa, beh il vomito e' veramente demoniaco!)

lunedì 4 novembre 2013

Come un piccolo Sansone

Lezione di psicologia applicata numero 1.
Docente: Nico (4 anni)

Io - Nico, hai i capelli lunghissimi, dobbiamo tagliarli.
Ora chiedo a papa' se e' capace a dargli un'aggiustatina.

Nico - Nooooooo, non voglio tagliae i capelli!
No, no, no ti pego (prego), non me li tagliae, senno' poi non mi liconosco (riconosco) piu'!

Io - Ma son lunghi!

Nico - Ma poi...ma poi...non sono piu' me stesso (faccina triste)!

Io - Ah non sei piu' te stesso (faccina sorpresa)! E cosa vuol dire essere "te stesso" (faccina da psicologa indagatrice) ?

Nico - E'...e'...e'...e' essele come sono io dento (dentro). Dento (dentro) il mio colpo (corpo). (faccina  "e'ovvio no!")

Io - (faccina colpita!) Ah. E se ti tagli i capelli non sei piu' uguale a come sei dentro?

Nico - No. Io voglio avee i miei capelli fuoli dal mio colpo uguali a come sono dento (dentro) il mio colpo! (faccina categorica, punto!)

Memento mori...sì, sì mo' me lo segno!

Mai come in questi tempi di difficoltà, confusione e crisi sociale, culturale, economica e a volte anche personale, il nostro pensiero va alla nera Signora custode della porta che prima o poi (poi, poi, poi!) tutti dobbiamo varcare.
Inevitabile poi non pensarci in questi giorni di inizio Novembre.
La sua rivelazione quotidiana è invisibile, impalpabile, sussurrata, quasi nascosta, ma presente.
La si intercetta vivida nelle parole scaramantiche tra i due pensionati che osservano un Tilet affisso sopra la loro panchina sul viale:

sabato 2 novembre 2013

Unconventional halloween. La nostra idea di zucca.

Ognuno nel proprio destino ha una zucca.
A noi é toccata una zucca davvero unconventional.
Ma per noi é diventato uno stimolo in più, una possibilità per esprimere la nostra fantasia e la nostra creatività.
Ne è nata:

LA ZUCCONA RICICLONA


Zucca che con piatti, bicchieri e bottiglie di plastica è diventata un DRAGONE CINESE

che ha anche un suo mood, mantra o headline che dir si voglia, ovvero

"SE SEI UNO ZUCCONE, NON TI PREOCCUPARE.
TI PUOI SEMPRE RICICLARE"

By all the family together

martedì 29 ottobre 2013

La vita di Adele...secondo l'autore del blog!

Quella di sabato doveva essere una serata speciale e lo è stata, anche se ben distante dai programmi iniziali.
E' stato bello fantasticare di centri benessere avvolti dalla nebbia delle langhe, di bagni rilassanti al latte d'asina e cioccolata, di musica new age diffusa nell'etere e di fumosi bagni turchi, mentre fuori una delicata pioggerellina autunnale disegna ghirigori sui vetri delle finestre.
E tutto questo senza dover dover domare bisticci, richieste, capricci!

domenica 27 ottobre 2013

Il vestito zucca-pancia per Halloween.

Se avete il pancione e una buona dose di ironia, per Halloween potreste vestirvi cosi':

Halloween ai tempi del mio primo pancione

Io ho utilizzato una tuta arancione che avevo in casa, cimelio di un passato da danzatrice afro.
Al tutone ho attaccato le foglie sullo scollo e disegnato la faccia della zucca all'altezza del pancione, dove, ignaro di tutto quello che veniva architettato all'esterno, dormiva tranquillo, ancora per qualche mese, polpetta!

giovedì 24 ottobre 2013

La molletta "coppiadifatto"!

Per il compleanno, ormai prossimo, del mio lui, mi e' tornata in mente questa simpatica idea catturata dal blog EquAzioni.
Nel nostro caso pero', siccome e' pressoche' impossibile far capitolare l'incapitolabile, ho evitato la versione matrimoniale che non e' nelle nostre (ehm...sue!) corde e ho inventato una versione per le coppie di fatto come la nostra!


Coppia di fatto che si sta per scambiare un bacio!
Io la utilizzero' per accompagnare il super bigliettino di auguri che ho preparato per l'occasione.
Speriamo piaccia...io comunque mi sono divertita molto a dipingerla, mentre Giacomo mi separava in due tutte le altre mollette che gli capitavano a tiro!:)

mercoledì 23 ottobre 2013

Pensierino della giornata

Stasera voglio iniziare la lettura de:

I quattro pilastri della saggenza, a soli 0,99 euro...come recita la copertina.

Mi rassicura che una tanto nobile rivelazione possa reggersi su un si' esile contributo.

Buona serata!

giovedì 26 settembre 2013

maternità e sentimenti ambivalenti

Tutte noi ci sentiamo distanti e diverse da quelle mamme-mostro che periodicamente occupano le prime pagine delle cronache.

mercoledì 25 settembre 2013

una collana di girelle colorate

Ecco pronto il primo tutorial della rubrica "fai da me...".
Si tratta della creazione di una semplice e colorata collana fatta con fogli di feltro, perline e cotone.
Non e' un'attivita' complessa e puo' essere proposta anche ai bambini (con la supervisione di mamma per i piu' piccoli) magari allo scopo di confezionare un simpatico pensiero natalizio per un'amichetta.

In viaggio per conoscerti - Inverno 2009

Quello che segue e' il patchwork di alcuni pensieri scritti mesi addietro, durante la gravidanza, durante il parto e dopo la nascita della mia prima stellina danzante. Pensieri che finalmente han trovato vita nel racconto di un viaggio speciale.


Il giorno in cui è nato Tu-tu è stato il giorno più bello della mia vita, ovviamente.
Nulla però è andato come immaginavo...

Quando ho appreso che avrebbe avuto inizio un meraviglioso viaggio dentro di me, mi trovavo a Genova, da poco trasferita dalla mia città di origine. Qui ho iniziato a girovagare alla ricerca di un ginecologo, di un ospedale, senza saper bene di cosa avessi bisogno e con poca convinzione verso quanto incrociavo sulla mia strada. 

Poi ho avuto la “fortuna” di perdere il lavoro (gravidanza = termine del contratto, una triste realtà sempre più diffusa!) così ho deciso che per partorire avrei fatto come i salmoni, sarei tornata nella mia città natale. 
Anche a Torino però non avevo un ginecologo di fiducia e mentre cercavo di capire chi mi fosse più congeniale, ho maturato l'idea che il posto migliore dove partorire fosse per me ...la mia casa (complice e galeotta una rivista molto speciale: Il Quaderno Montessori)

Per una serie di fortunate coincidenze ho scoperto che a Torino esisteva (ed esiste tuttora) l'UNICO servizio gratuito in tutta Italia di parto a domicilio e così ho iniziato un percorso fatto di accoglienza, relazione, comunicazione, sensibilità e di una grande competenza sul funzionamento del corpo della donna e sul ruolo del bimbo in gravidanza, nel parto e nel puerperio e sulle loro innate capacità. 


Ho ricevuto spunti preziosi per vivere con maggiore consapevolezza la mia gravidanza: il fulcro di questo tipo di percorso è la relazione, in tutte le sue sfumature, la relazione mamma-bimbo, ostetriche-mamma, ostetriche-bimbo, mamma-papà (i papà sono molto coinvolti) papà-mamma-bimbo-ostetriche...è questo che fa la differenza: conoscersi, fare INSIEME un percorso che arriva fino al parto, stabilire un rapporto di fiducia, evitando lo stress dell'ospedalizzazione e dell'intervento invasivo di sconosciuti che spesso seguono rigidamente dei protocolli troppo standardizzati, che non hanno sufficiente considerazione delle competenze del duo donna-bambino.

E' stata quindi un'esperienza anche formativa; tutto procedeva regolarmente e per il meglio perciò durante la gravidanza ho scelto di affidarmi solo a queste ostetriche e alla loro esperienza, oltre alle visite previste dal SSN, e non ho sentito l'esigenza di avere un ginecologo di riferimento.

Giunti quindi sereni al termine di questo percorso da sogno, all'ultima ecografia prevista ecco sopraggiungere stridente la realtà: tutto bene, ma il medico aggiunge con indifferenza: PODALICO (il che in un attimo mi ha escluso dal programma di parto a domicilio).

ARGHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!

Non l'avevo messo in conto!

Il mio piccolino aveva “preso una posizione netta” sulla sua nascita!

Ho pianto tanto...passare dall’idea di un parto, fantasticato e romanzato, tra candele, musica e massaggi, all’idea di un cesareo programmato (e sottolinerei programmato!) in sala operatoria (aiutoooooooo) era uno schiaffo in faccia!
Avevo letto tanti libri su come un parto medicalizzato fosse dannoso per la mamma e per il bimbo, per la loro intimità, per l’allattamento, per la relazione, per complicazioni varie.

Abbiamo provato anche a vaneggiare di parti all’estero, in Olanda o in Francia, dove è consentito il parto fisiologico anche in posizione podalica del bambino, ma già mi immaginavo come Totò e Peppino a chiedere informazioni in francese "noio volevan, volevon, savuar, noio volevan savuar…".

Ho desiderato fino all'ultimo che succedesse il miracolo e ho tentato vari espedienti perchè si girasse, tra cui anche la manovra di rivolgimento, eseguita in ospedale (paradossalmente proprio ciò che volevo evitare) e da un professore specializzato, ma purtroppo non ha avuto l'esito sperato ed è stata in generale deludente (ancora oggi la mia AgrodolceMetà la definisce: traumatizzante!)

Infine arresami alla cruda verità, ho iniziato a cercare un ospedale dove affrontare il taglio cesareo, cercando di salvare alcuni parametri per me imprescindibili (allattamento al seno esclusivo e a richiesta, il rooming-in, per esempio) mentre 
per l'operazione, considerando che non avevo un "mio" ginecologo, mi sarei affidata al caso!
Per fortuna non è stata una lunga ricerca, un ospedale della cintura di Torino mi ha subito colpito per la filosofia di gestione delle nascite ed è stato l'unico a "concedermi" di programmare il parto a 40 settimane. Con un podalico tutti mi dicevano 38 al massimo 39, ma io volevo aspettare fino all'ultimo, il mio desiderio sarebbe stato di non programmarlo, ma non è stato possibile.

Gli ultimi giorni son trascorsi con il morale giù, cercavo di "accettare" la decisione di Tu-tu, ma non era facile. Una notte però l’ho sentito provare a girarsi con tutte le sue forze e infine cedere stremato…mi ha fatto tenerezza - voleva girarsi, ma non poteva! -  l’ho sentito vicino, l’ho consolato e rassicurato.
Giunti a due giorni dalla data programmata, speravo ancora che almeno il travaglio si avviasse da sè e che Tu-tu venisse al mondo per "sua" decisione. 
Quella sera AgrodolceMetà era con noi, mi sono voltata verso di lui e gli ho detto "...ma lo sai che il “tuo” bimbo è proprio dispettoso?" - "...e perché?" - "Perché non ne vuole proprio sapere di nascere prima della data programmata" . Lui mi ha risposto col classico gesto che non lascia fraintendimenti (ma va a quel paese!)

Quella stessa notte durante il sonno le acque, culla del mio bimbo, esondano dai confini materni.
Erano le due. Fuori iniziava a nevicare.
Ci siamo preparati di corsa, un'occhiata alle acque per verificarne il colore e poi con calma, vista la neve, all'ospedale. In macchina si cantava e rideva come ubriachi.

Arrivati, molto tranquillamente mi hanno visitata e...Tu-tu era ancora podalico (...un po' ci speravo in un finale a sopresa) era tutto a posto mi han detto, "mettiti in stanza, tranquilla, e aspetta il cambio turno".
Così ho fatto.
AgrodolceMetà è tornato a casa a prendere delle cose e io mi son messa in un angolino buona, buona.


Verso le 3e1/2 son partite le contrazioni. Bene. Le contrazioni fan bene al bimbo.
Ho avuto le contrazioni per circa 6 ore. Erano dolorose, ma sopportabili...e in questo tempo immobile mi sono assaporata quella manciata di ore che avevo da trascorrere ancora col mio pancione. Sentivo le contrazioni e intanto ascoltavo la musica che avevo preparato per noi (per il nostro incontro) e scrivevo le mie emozioni su un foglio recuperato in giro.

Che notte magica.


Poi è arrivato il mattino e l’ora della tanto temuta operazione.
Sul tavolo operatorio in attesa di iniziare mi tremavano le gambe dal freddo e dalla paura.

Ad ogni step mi ripetevo - è andata! - : l’anestesia, l’arrivo dei medici, l’inizio dell’operazione. Sentivo tutto ciò che dicevano, i forti strattoni sul mio ventre, i commenti "uh, guarda com’è legato, poverino!"
Ad un certo punto ho sentito piangere in lontananza e un’ostetrica vicino a me mi dice “è partita la sirena!”, stupita le chiedo: “ma…e’ mio figlio?”, “sì, non te ne sei accorta che e’ uscito?”. 
No, non me ne ero accorta…ero terrorizzata, forse assente e non me ne ero accorta, nè alcuno me lo aveva detto! Ancora oggi sento il peso di non aver vissuto pienamente consapevole quel momento.
Non faccio in tempo a protestare che l’anestesista fa capolino con una piccola testolina che sbuca da un fardello di coperte, io lo guardo stranita, “
ma dai…è lui...sei tu…che carino!”. 

Non potevo toccarlo perché ero legata, se ne va via quasi subito e io rimango lì con un senso di vuoto. A quel punto ricordo che mi è sembrato un tempo lunghissimo, volevo andarmene, uscire, conoscerlo.

Quando finalmente mi portano fuori (dopo circa mezzora), mi sento come l'eroe delle fiabe, un po' malconcio, appena conclusa la sua prova, delusa non scorgo ad attendermi AgrodolceMetà. Stava facendo il bagnetto al Tu-tu, qualche minuto e infatti arriva seguito dal lettino con il nostro piccolo che dorme. Ora lo posso abbracciare, me lo appoggiano sul petto e stiamo così, immobili, pancia a pancia, nudi, finalmente vicini, per tutto il tempo che ci serve.
Stampata nella mia mente per sempre la fotografia di quel momento.






E da qui ha inizio una storia lunghissima, di notti insonni, di allattamento conquistato a fatica (ma poi proseguito a lungo), di tenerezza, di cose da imparare, di istinti da recuperare.

Oggi Tu-tu ha diciannove mesi…è simpaticissimo, vivace, un tantino dispettoso e ha il vizio di mettersi le cose intorno al collo…chissà se c’entrano questi particolari con la nostra storia?


Chi lo sa...oggi aspettiamo un fratellino o una sorellina, un nuovo viaggio da intraprendere insieme di cui il parto è veramente solo una part…enza! Ma si sa che chi bene incomincia…

Con questo bimbo vorrei provare a fare il parto naturale, però lo dico piano e conservo questo segreto nel mio cuore. Il primo insegnamento ricevuto dalla maternità è che in fondo bisogna sapere accettare che le cose vanno come devono andare e bisogna prendere il meglio.
Ogni donna in dolce attesa, sa da sè cos'è il meglio per lei e il suo bambino e affronta ciò che c'è da affrontare per ri-nascere nel suo nuovo ruolo di madre.
Per natura però abbiamo la fortuna di vivere un'esperienza grande e mistica, vale la pena di affrontarla nella piena consapevolezza della propria essenza femminile.
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