Quando come per magia (per lui il parto è una magia, per noi un po' meno) gli si materializza il mistero della vita tra le braccia. La posa di un neo-papà che ha in braccio il suo neo-bambino è uguale per tutti i papà, la si può riconoscere al primo colpo: seduti, braccia rigide, tronco rigido, collo rigido, testa che si volta meccanicamente, rigida, sorriso fisso e fesso. Sul volto stampata la sua incredulità, un po' di sano timore per il futuro (beh ora è papà!) e un'espressione di beota contentezza, che aumenta, aumenta, aumenta, man mano che si esprimono i vari "ti somiglia": "ha le tue mani", "ha la tua fronte", le sue orecchie, le sopracciglia etc. etc.
Il neo papà regge il neo figlio come un pacco prezioso, che non deve scappare, quindi lo tiene forte, ma non troppo perché teme che la sua forza sovrumana possa infrangerlo, quindi la sua stretta è forte ma delicata allo stesso tempo, il risultato è di una innaturalezza unica!
Ma questa artificiosità dura poco, giusto il tempo di tornare a casa dall'ospedale e il papà ogni giorno diventa sempre più papà e il suo frugoletto lo lancia in aria (e soprattutto lo riprende!), lo regge con disinvoltura con un braccio solo, gli canta delle
Questo e molto altro ancora fa parte dell'evoluzione di un papà.
Quello che non cambia mai è la sua espressione di beota contentezza quando osserva la sua creatura.
Auguri ai papà, auguri al nostro papà!
Nota1 - L'autore interprete delle ninnananne mi segnala che il termine "improbabile" non lo aggrada, in quanto cito testuali parole "...sono ninnananne che nascono e muiono nell'istante in cui sono...quindi uniche e irripetibili..." mi sembrava una bella definizione da segnalare!
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| La città ora è più sicura, cattivoni, tremate! |
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