"Il primo dono che voglio scambiare con te è una rosa, una
rosa rossa.
Il simbolo dell’amore per eccellenza. Lo dice anche Bertoli nella sua versione de Il Pescatore:
rosa rossa pegno d’amore.
Sarà il dono che rinnoverà la promessa di
oggi per tutti gli anni che verranno in questa stessa data.
Tu la regalerai a me e
io a te. E faremo la gioia dei fiorai e ci preoccuperemo se un anno in questa
data la rosa non arriverà.
Ma una rosa per rappresentare davvero l’amore deve avere (secondo
me) le spine e io ne ho cercata una che ne avesse tante.
Le spine sono parte di noi, anzi son ciò che fa il nostro
bello, la nostra unicità.
In coppia bisogna imparare a conviverci, sapere come
prendere la rosa per non pungersi, per non ferirsi. A volte ci si punge lo stesso nonostante la cura e
l’attenzione, altre volte si realizza che occorre smussarle queste
spine, per non doversi allontare troppo, per trovare la giusta distanza come i
ricci di Schopenauer.
L’amore è quindi un continuo lavoro, per prendere al meglio la mira, per aggiustare il tiro.
È fatica, non si realizza da sé come si spera per i desideri spegnendo le candeline il giorno del compleanno.
E' impegno,volontà, è non smettere di
credere nella realizzazione di un obiettivo comune (praticamente una sessione di coaching
reciproca!)
L’amore quindi, come recita una famosa citazione, non è guardarsi negli occhi, ma è
guardare insieme nella stessa direzione.
Sì, ma con la consapevolezza che quasi sempre uno e miope e l’altra è presbite ed entrambi pensano di vederci benissimo!"
Tratto da Le mille e una promessa di matrimonio.
Foto by Lee on Flickr - Chi è miope chi è presbite, il risultato è che si procede a tentoni! |
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