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mercoledì 5 agosto 2015

Sogno di una notte di mezza estate (sul lungomare)

Ci sono momenti in cui la felicità sembra afferrabile, addirittura tangibile. Nell'aria ne senti l'odore, vedi il suo colore, ne assapori il gusto e ti sembra di udirne il suo suono: i tuoi organi di senso la percepiscono nella realtà che ti circonda.

Ci sono sere di mezza estate in cui si passeggia sul lungomare e sono eterne, perchè eternamente uguali sono i lungomare nel tempo e nello spazio...i lungomare del mondo e della storia, in fondo, si somigliano tutti.


Vacanzieri che deambulano beati avanti e indietro senza meta, il rumore della risacca, l'odore del salino, il profumo di impepata di cozze che sfuma nella frittura di paranza.
La brezza marina che accarezza la schiena nuda, calda di sole, caramellata dalla giornata in spiaggia.
I bambini che fanno i capricci per un altro giro in giostra, le mamme che fanno i capricci per un altro paio di orecchini all'ennesima bancarella, i papà che fanno i capricci perché non vogliono più fermarsi alle bancarelle.
Il gelato che si scioglie sulle magliette, le mani dolci di gelato sciolto e appiccicose alla ricerca di una fontana.
La fontana che non si trova, soprattutto dopo lo zucchero filato, che lo desideravi dalla fiera di Santa Lucia, e ora per tutta la sera ti si incolleranno le dita.

I gruppetti di ragazzi e ragazze che si ritrovano in piazzetta, per poi fuggire verso i lidi felici della gioventù...o semplicemente verso i lidi, che ora son deserti e invitanti.

In piazza questa sera c'è la Melody Band che suona il liscio e canta le rime in "iso": "son un uomo deciso che ti accarezza il viso mentre fa un sorriso|".
Le coppie più anziane roteano a passetti sincopati.
Chupito all'improvviso mi prende per mano e mi trascina in mezzo alla pista.
Un figlio ballerino! Penso io e quasi mi commuovo e ferma lì nel mezzo mi immagino incantati scenari di spettacoli e cotillon. 
La Melody Band sbuffa del fumo che confonde i contorni, siamo ombre cinetiche a ritmo di Mazurka. 
Una coppia di ballerini in rotazione accelerata ci schiva per un pelo e si allontana all'orizzonte come un piccolo tornado. 

Mentre son lì che sogno come in sogno, Chupito mi strattona e mi riporta alla realtà trascinandomi fuori dalla pista. Sull'altro lato della piazza c'è l'oggetto del suo interesse, un pulmino e un elicottero a gettone, due piccole giostrine.

Il mio sogno svanisce come il fumo nella pista da ballo. Le mani appiccicano ancora, la Melody Band canta rime in 'ore', il mare fa la sua risacca, l'aria sa di gamberetti e un altro bimbo, il mio, fa i capricci per un altro giro in giostra.
Anche per questa sera la felicità è salva.

Bambini che mangiano le nuvole (di appicosissimo zucchero filato)

2 commenti:

  1. Meraviglioso. Io sono da montagna, ma la poesia è poesia. La felicità ce l'hai data tutta, nelle tue righe. Grazie...

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  2. Grazie Maddalena! Grazie di cuore...
    p.s. anche io adesso scappo in montagna, al mare fa troppo caldo! :)

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