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lunedì 24 marzo 2014

Una mamma piena di buoni propositi sul cammin del compromesso!

Prima che nascesse il mio primogenito avevo un sacco di belle idee bucoliche e romanzate sulla maternità e sulle attività annesse e connesse. Ho trascorso una gravidanza da sogno, intrisa di forti emozioni, introspettiva e totalmente dedicata a me stessa e al mio pancione.
Ho faticato molto a lasciar andare questa prima pancia.
Ad ogni modo insieme al mio bimbo crescevano in me tanti buoni propositi che insieme dipingevano una immagine di futura mamma un po'...hippie!
Qualche giorno fa riflettevo sul fatto che una volta che il mio bimbo si è concretizzato tra le mie braccia sono riuscita a mantenere "integri" ben pochi di questi buoni propositi!
Probabilmente è colpa mia, non sono portata per fare esclusivamente la mamma green, ecologica, completamente bambino-centrica e alla fine mi son rassegnata a stabilirmi su una linea di confine tra il tutto-naturale e il tutto-artificiale, che ha fatto di me una pellegrina del cammin del compromesso: la via del giusto-mezzo.
Innanzitutto avrei voluto partorire questo primo figlio...in casa!
Lungi da me affermare che questa sia un'idea assurda, tanto meno freak, dietro al mio desiderio c'erano ragionamenti ponderati e sensati, ma non nascondo di aver, per tutta la gravidanza, immaginato di partorire tra candele profumate, canti primordiali e danze tribali, accompagnata dalle mie ostetriche, massaggiata dalle mani calde di oli essenziali del mio compagno! E per un po' ho anche creduto nell'esistenza e alla possibilità di un vero e proprio parto orgasmico (purtroppo amiche non ho testimonianze dirette su questa paradisiaca possibilità, però il mio secondo parto posso giurare si sia avvicinato molto!)
Risultato? Il piccolo anarchico che cresceva nel pancione, si è girato a testa in su, sedendosi sui miei buoni propositi per condurmi dritta dritta nella sala operatoria per un cesareo programmato.
Ma ecco il primo colpo di scena che mi riporta nel mezzo sul continuum dal naturale all'artificiale: qualche giorno prima della data prevista il mio piccolo decide di venire al mondo: le acque esondano dai confini materni con il conseguente avvio delle contrazioni. Un gustoso assaggio di travaglio (cosa a cui per altro tenevo molto) prima di affrontare il mio parto in sala operatoria.
Vogliamo parlare di Allattamento? Disposta e convinta ad allattare per mesi e mesi, sfrenata sostenitrice della tetta versus ciuccio e biberon, mi sono subito scontrata con la realtà.
Dopo la prima notte di calma apparente, il pargoletto ha iniziato a strillare a pieni polmoni ma senza attaccarsi!
Io che sognavo gli occhi negli occhi e un incastro seno-bambino perfetto come due mattoncini Lego, ho dovuto faticare per giorni e intanto rassegnarmi a nutrirlo con biberon e latte tirato, fino a quando con l'aiuto delle puericultrici, il piccolo modulo spaziale si è congiunto alla mamma-stazione orbitante. Combinazione durata poi quasi due anni, ma che traguardo faticoso; anche una volta a casa ho penato molto per mantenere questa conquista, ben lontana dalle poetiche immagini che avevo nella mia testa.
Poi ho speso un piccolo capitale e tante ore di scrupolosa ricerca nel Web per comprare la "fascia perfetta", con l'idea di portare il pargolo sempre con me, per cucinare, per fare le faccende domestiche...per andare in bagno!
Beh ne' il primo figlio ne' il secondo ad onor del vero hanno apprezzato l'investimento economico e gli sforzi materni.
Sin da piccolissimi non ne volevano proprio sapere di sentirsi avviluppati come teneri pisellini in un troppo stretto baccello e quando poi da più grandicelli avrebbero apprezzato soprattutto la posizione faccia al mondo, la mia schiena mi ha chiaramente fatto capire che era meglio optare per un banale e becero trasporto in passeggino.
Quindi? In realtà ho utilizzata molto la fascia (e credo tanto nella sua utilità) e mi sono anche divertita ad imparare le varie legature, ma non mi sono trasformata in una indigena Yequana come da iniziale proposito!
Potrei andare avanti per pagine a descrivere i mille tentativi verso una maternità senza artifizi (col rischio poi che i tentativi stessi diventassero artificiosi!): ho provato i pannolini lavabili dopo essermi fatta una vera cultura in merito e in tema di evacuazioni pargolesche ho provato anche l'EC, cioè l'elimination communication, il tutto con scarsi risultati! Senza voler essere così drastica, diciamo, che per un po' di tempo son riuscita a conciliare desideri materni, possibilità quotidiane e disponibilità ad assecondarmi dei miei figli dopodiché ho dovuto passare a sistemi più usuali e...pratici (per me ovviamente)!
Anche la volontà di alimentare il più naturalmente possibile i miei bambini è naufragata velocemente, capitolata alla prima festicciola di compleanno di fronte a Coca-Cola e patatine. Soprattutto col secondo che non pronunciava nemmeno le sue prime parole ma sapeva già come protestare di fronte al fratello che mangiava salame e lui no!
Risultato? beh il compromesso qui è facile, sia cibi sani che anche un po' (bel po') di quelli meno...d'altra parte se la parola sapienza deriva la sua origine da un verbo che in latino significa assaporare, si può ben dedurre che per acquisirne molta (di sapienza) bisogna gustare molte esperienze...anche culinarie, perciò ben vengano i sapori anche più artificiali che fan parte della nostra società.
D'altra parte, come ben illustrato dal mio piccolo Feuerbach (il grande) al suo giovane adepto: "Tatomò! Tu diventi quello che mangi!!!Non puoi mica mangiare solo schifezze...sennò diventi una schifezza!" ben vengano allora anche i sapori sani della Natura.
Questa è stata, ed è tuttora la mia esperienza: una ricerca continua verso soluzioni di essere mamma e genitore, non del tutto scontate o preconfezionate da una società che tenta di imporre ritmi e schemi, con ben chiaro in mente però che i giochi si giocano insieme e che a volte il cammin del compromesso è il più felice da percorrere.

Un pupo nato in piscina con i delfini dal film "Le premiere cri" film di Gilles de Maistre

2 commenti:

  1. Ho letto il tuo commento sul blog c'è crisi c'è crisi... Sono contenta di esserti stata d'aiuto con il linkwithin... :-) E grazie per la visita! A presto! Laura :-)

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    1. ...non mi sei stata d'aiuto, sei stata RISOLUTIVA!:) Grazie ancora davvero per aver messo quelle indicazioni chiare e precise a disposizioni di tutti! Son stata in effetti nel tuo blog e mi è piaciuto davvero tanto...ho trovato anche degli spunti interessanti per riorganizzare il mio! :) A presto allora, Valeria

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