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giovedì 2 febbraio 2012

...è nata la mia seconda stellina danzante!

Inverno 2012. Primo Novilunio, primo giorno dell'anno del dragone.

È trascorsa una settimana scarsa e già il ricordo si fa più sbiadito e mi prende la tristezza. "Devi scendere dalla vetta" mi ha detto AgrodolceMetà da esperto scalatore, "è la parte più difficile"!

Già...dopo aver raggiunto la "vetta" accettare di dover scendere, di doversi lasciare alle spalle quel momento così speciale non è semplice.
La mia "vetta" è stato il mio parto naturale, il mio super parto naturale!
A due anni dalla nascita di Tu-tu (oggi Semola) con cesareo, ho ricevuto dalla vita questo bellissimo regalo: partecipare attivamente e gioiosamente alla nascita di Chupito...una mattina di Gennaio, mentre si completava la Luna Nuova, le prime contrazioni difficili da decifrare...poi è stato un turbinio crescente di sensazioni, emozioni e suspence che ha travolto tutti!

Ma procediamo dall'inizio.

Sono le 5 di un sereno e fresco lunedì mattina, mi alzo per fare colazione con AgrodolceMetà che deve partire come sempre per raggiungere il posto di lavoro.

Lui esce dalla porta e io subito avverto un leggero mal di pancia, penso ad un po' di ansia o a qualcosa che avevo mangiato...Mah!

Cmq non mi scompongo, vado in bagno e ritorno a coricarmi. Ma non riesco a prender sonno, penso e mi accarezzo il pancione.

Poi mi alzo e sento il mio compagno che nel frattempo ha raggiunto la stazione e sta per prendere il treno. Gli dico del mal di pancia e mi chiede se è il caso di tornare indietro...non mi sembra il caso...

Sono le 6. Il treno verso Genova ormai è partito ed io son sola a casa con i miei bimbi, uno ancora nel pancione e l'altro che sonnecchia sereno nel lettone. Sento una strana euforia.

Ecco che arriva qualche timida contrazione...che faccio? Provo a prendere il tempo: ogni dieci minuti...no, no, ogni sette...boh?! Ma come si fa a prendere 'sto tempo!!!!Lascio perdere.

Nel frattempo mi tengo in contatto con AgrodolceMetà, non sappiamo che fare: scende dal treno, poi ci risale, poi di nuovo riscende e finalmente cerca un treno per tornare quando è impossibile dubitare ancora e decidiamo che è il caso di andare in ospedale.

Un po' in ansia il mio compagno avvisa i miei genitori, ma io non voglio precipitarmi fuori casa, quindi con calma sveglio Semola e lo preparo, faccio una doccia, do un'ultima controllatina alla borsa e mentre AgrodolceMetà sale sul treno di ritorno, partiamo da casa, sono le 7e30.

In macchina guida mio padre, dietro Semola e mia mamma; a quel punto il dolore è diventato intenso e stare seduta è una tortura.

Poco dopo siamo in tangenziale: "cavoli non immaginavo tutto questo traffico!". La tangenziale è letteralmente bloccata!

Mi prende lo sconforto, anche i miei iniziano a preoccuparsi.

Chiamo i carabinieri per avere informazioni, la telefonata è una doccia gelata: "Signora non li legge i giornali" (ehm...signorina centralinista fare un corso di empatia, no eh?!)
E' il primo giorno di sciopero degli autotrasportatori!

Le contrazioni sono dolorose e vicine, penso che siano la tensione e la posizione, intanto mentre discuto al telefono, mio padre pian pianino raggiunge la corsia di emergenza e con fazzoletto bianco al finestrino e clacson riusciamo ad avanzare nella corsia. Qualcuno dalle macchine in coda protesta, mio padre s'inalbera, io esco col mio pancione in mano e subito tutti si fanno in quattro per farci passare! (Son scene quasi surreali a pensarci ora!)
Superati i posti di blocco avvisati dai carabinieri, una volante della polizia ci intercetta e ci guida verso l'ospedale.

Ormai la strada è libera e posso finalmente dedicarmi ai miei dolori.

Tra una contrazione e l'altra il tempo è pochissimo e lo dedico al mio bimbo "grande" per rassicurarlo che mamma sta bene; lo sento quando mi lamento che si lamenta con me: "ahiahaiaai" e poi "nino-nino-nino" quando arriva la polizia con la sirena accesa: Semola sembra divertirsi come un matto! Mio padre è bianco come un cencio mentre cerca di star dietro alla volante e mia mamma tenta di "moderarmi" nelle mie esternazioni canore, ma non immagina quanto sia avanti ormai il mio travaglio!

Finalmente arriviamo all'ospedale. Sono le 8 e 30. Sedia a rotelle e mi portano in...accettazione!
Oddio non ce la faccio più...come faccio a dare i miei dati? In qualche modo ce la faccio e finalmente mi portano su, non prima di aver cacciato un altro urlo in sala d'aspetto, seguito dall'ennesimo "shhhhhhhhh" di mia mamma! Questa volta mi scappa il "vaffa"!
Oh ecco la sala travaglio. Sono sudata, ho i brividi, faccio fatica a stare in piedi; il modo in cui mi accolgono le ostetriche però subito mi rassicura.

Mi fanno la visita. "Vuoi far entrare qualcuno con te?" - "NOOOOOO". Solo AgrodolceMetà. Vorrei tanto arrivasse, ma nonostante cerchi di essermi vicino (durante il tragitto mi mandava sms con scritto di respirare profondamente!) purtroppo non è ancora arrivato.
Le ostetriche si guardano e stupite mi dicono che ci sono!

Il mio bambino sta venendo al mondo...non ci posso credere neanche io! Ecco perchè avevo quel "leggero" dolore in macchina!

Sono felice e sollevata dall'essere lì e che tutto sia a posto.
Ci siamo, tocca a me, spero di essere capace...che devo fare però?

L'ostetrica è una donna dolcissima e mi dice: "alla prossima contrazione, dai una bella spinta e io ti aiuto a liberare la testolina"
...ok, contrazione - spingo.
Sì, ma come si spinge? Boh!?
...ecco la contrazione, spingoooooooo! Brava, mi dicono, hai delle spinte meravigliose! Ora son proprio gasata e continuo così! (ahhhhh poi ho scoperto che lo dicono a tutte, sono geniali!)

Da lì in poi è stato un susseguirsi di contrazioni, spinte, urla, indicazioni: trattieni un po', spingi, urla, "non di gola", respira profondamente, "non ti spaventare se fa un po' male resisti" - "Scusi mi puo' dare la mano" chiedo io alla ginecologa, "trattieni, dai il tempo al tuo perineo di adattarsi" (infatti niente lacerazioni!) il tuo bimbo sta per nascere.
Ascoltavo tutto attentamente: le ostetriche, il mio dolore e il mio bimbo che sentivo premere dentro.

Alla penultima spinta la testolina era quasi fuori, ancora una spinta e sento che il mio pancione scappa via, scappa fuori da me e diventa bambino sotto i miei occhi che incrociano i suoi occhi di  bimbo increduli e spalancati sul mondo fuori; il dolore tace subito.

Sono le 9 e già siamo insieme...Chupito mi dicono che è un po'sballottato dal parto precipitoso, lo massaggiano, ma poi tagliano subito il suo bellissimo cordone, chiedo se non si puo' aspettare, mi dicono che aveva quasi (!) smesso di pulsare e portano via Chupito che non piange...per fortuna son solo una manciata di minuti, non ho neanche il tempo di preoccuparmi e me lo riportano bello vispo, me lo mettono sulla pancia. Lo abbraccio, è caldino e morbido, cerca il seno e si mette a succhiare!
Dopo pochi minuti arriva anche lui, la mia AgrodolceMetà, incredulo (e forse anche un po' sollevato) che sia già nato, che sia già lì con noi.. è felice! Parliamo del travaglio veloce, dei blocchi dei tir, di mio padre spaventato, di Semola divertito, di lui che saliva e scendeva dai treni e di quanto tempo ho passato al telefono con la polizia mentre avevo le contrazioni, non so neanche io come ho fatto.
Poi stiamo anche in silenzio ad ammirare l'esserino su di me, il nuovo menbro della famiglia...ah a proposito, ci viene in mente Semola che è fuori che gioca col nonno stravolto. AgrodolceMetà va a prenderlo, lui entra nella stanza con la sua solita faccina furbetta, è contento di trovarci lì, nota subito Chupito attaccato alla lalla (leggasi tetta) e protesta un po'!

E poi?

Sono le 11 e già mi alzo in piedi, carica di energia, euforica (drogata dalle mie endorfine!) e piena di forza (incredibile la ripresa se paragonata al cesareo) pronta ad affrontare questa nuova avventura fatta di quotidianità che comicia col bagnetto del nuovo arrivato.


2 commenti:

  1. Non so dirti come sono arrivata a te ma leggere queste tue parole mi ha fatta piangere a dirotto.
    Ho letto la speranza che, anche per me, prima o poi, ci sarà un parto naturale in grado di cancellare tutto il dolore per il passato cesareo non voluto.
    Ho letto il grande amore per i tuoi bimbi e la gioia di "farcela con le proprie forze" a mettere al mondo la tua creatura.
    Ho letto le emozioni e il turbinio di gioia e amore che hai provato stringendo il tuo bimbo tra le braccia subito dopo la sua nascita.
    Ho letto una speranza, anche per me, di avere un parto "naturale" e sereno.
    Grazie!

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  2. Che sorpresa Eli! Sei il mio primo commento! Ora sono io ad essere commossa!!!
    Primo, perche' non mi aspettavo commenti: questo e'un blog desiderato ma "trascurato",non riesco proprio a dedicarci il tempo e le attenzioni che vorrei...
    e secondo mi ha emozionato tanto sapere che questo racconto ha raggiunto proprio chi volevo raggiungere...volevo mandare un messaggio di speranza concreta,portare un esempio di un'esperienza positiva di parto naturale dopo cesareo ad altre mamme che come me desiderano provarci (perche' dentro di se' gia' sanno che possono,anzi devono!).
    Grazie a te!

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